Tra gli scrittori che più mi hanno appassionato e divertito negli ultimi anni, c'è indubbiamente Gianrico Carofiglio: ha importato il filone "legal thriller" nella narrativa italiana ed il suo personaggio chiave (l'avvocato Guido Guerrieri) è oltremodo coinvolgente.

Nell'ultimo romanzo (Le perfezioni provvisorie, Sellerio, 2010), un flusso di coscienza del Guerrieri regala questa perla, chiaramente rivolta a se stesso, subito dopo avere utilizzato l'espressione «non c'è problema»:

Non c'è problema? Ma come parli, Guerrieri? Sei impazzito? Dopo non c'è problema ti rimangono tre passaggi: un attimino, quant'altro e piuttosto che nell'immonda accezione disgiuntiva. A quel punto sei maturo per andare all'inferno, nel girone degli assassini della lingua italiana.

Veramente snob, pignolo, insopportabile.
Ciò nonostante mi piace ed inevitabilmente mi strappa un sorriso.
Ecco cos'è: mi ricorda qualcuno.
Idee?