Ciao Nadia
Se ne è andata un'amica.
Ok, no, forse non un'amica, ma di certo una dei pochi che si è distinta nel grigiore dei colleghi. Una persona che ha condiviso con te più di quanto non ti aspettassi, che ha avuto coraggio di raccontarti come non andava più un matrimonio e come andasse l'epilogo di una separazione. Un'amica insomma. Si, un'amica con cui hai fatto una gaffe colossale ad un pranzo al "pugliese", uno dei pochi pranzi divertenti tra colleghi. Scherzando, ingenuamente, hai chiesto «dai, tanto per farmi i fatti tuoi, cosa andavi a fare dall'avvocato?», da lì è iniziata un'intimità inaspettata. Un pranzo, uno dei pochi a cui partecipava, che tutti scherzavamo sul fatto che ci bidonava in continuazione, anno dopo anno, ai pochi eventi sociali che raramente ci sapevamo costruire. Un'amica con cui lavorare era un piacere, tra un esame e una chiacchiera, tanto in fondo anche se non lo sapeva era uno dei pochi esempi che avevi in dipartimento e che non osavi pensare di imitare. ... e pensare che scherzavamo sempre sul fatto che in ufficio non c'era mai, ben sapendo che tanto le idee le venivano mentre stirava a casa, e non certo in ufficio c/o "aldilà" ... una volta solo il nickname di una nuova sede. È buffo, ma un qualcuno a cui ripensi in un momento un po' alticcio e sgrammaticato, a sera inoltrata, rileggendo le mail prettamente logistiche che ora ti ritrovi in anni di mailbox e che fanno solo ricordare un sorriso sornione ... mail scritte da qualcuno che più non è.
Ciao Nadia, a presto.