ma cosa ce ne cale di Travaglio filo-israeliano?
Mi hanno segnalato un commento di Paolo Barnard sulla presunta filo-israelianità di Travaglio.
Ritengo che quel commento non sia altro che malo-giornalismo, che tira per i capelli un nome popolare tra il popolo degli (passatemi il termine) "internettiani" Italiani solo per massimizzare la eco su blog e motori di ricerca. A giudicare dal risultato di oggi della query marco travaglio israele su Google (che non vi linko, tanto non è future-proof) il tentativo è riuscito perfettamente.
Alcune osservazioni:
- Barnard non cita la fonte iniziale del commento di Travaglio,
riporta semplicemente
Marco Travaglio ha appena scritto un commento su Gaza, diramato dalla sua casa editrice Chiarelettere, che inizia così
.
Vediamo un po' ...
La fonte iniziale che riporta il commento di Travaglio è un thread su un forum di grillini de L'Aquila. Dal thread, risulta che un partecipante di nome "ciro" ha scritto alla casa editrice di Travaglio (chiarelettere) chiedendo di inoltrare allo stesso un suo commento. Il commento in questione lamenta il fatto che Travaglio, citando la faccenda della Achille Lauro in un suo recente intervento, definisca "terroristi" i Palestinesi, ma non critichi come contraltare gli Israeliani.
La casa editrice inoltra il commento a Travaglio, che prontamente risponde (in meno di un'ora il round-trip è completo), con il testo che Barnard riporta.
Ciò che "ciro" posta sul forum è la risposta, in mail privata, che gli viene inviata dalla casa editrice. Ora, innanzitutto dobbiamo fidarci dell'autenticità del testo riportato da "ciro", perché essendo una mail privata non ci sono altre verifiche possibili di autenticità. Detto ciò, proprio perché la mail è privata, il signor "ciro" commette un reato, dato che una mail privata non può essere inoltrata senza il consenso del mittente (art. 10 del Codice Postale, ed equiparazione delle e-mail alla posta cartacea, come da espressione del garante sulla privacy).
Ma anche tralasciando il reato, che non necessariamente deve interessare Barnard, inviare una risposta in mail privata è ben distante da avere diramato un commento di Travaglio.
- Barnard riporta il nome di Travaglio in una lista di "intellettuali progressisti" additati come traditori (anche l'articolo a cui si rifa, di Said, referenzia esplicitamente intellettuali progressisti)
Travaglio, a mia memoria, ha sempre sostenuto di essere un uomo di destra, sebbene schifato dalla destra italiana. Quindi non è chiaro dove sia il presunto tradimento. Sarebbe forse sorprendente scoprire che un uomo di destra allineato con il pensiero della destra italiana (ammesso e non concesso che Travaglio lo sia) è filo-israeliano? Non direi proprio, o almeno non sorprenderebbe me.
Ma il punto è ancora oltre: non è interessante ai fini della discussione che Travaglio sia filo-israeliano o meno, dato che nel suo lavoro abituale non si occupa di conflitto israelo-palestinese, o di politica estere. Si occupa di giustizia.
Un giornalista costruisce la sua immagine sulla sua posizione relativamente agli argomenti che tratta; il giorno che smentisse la sua posizione (anche se fosse in un commento privato illegalmente ottenuto da terzi), allora sì che potremmo chiamarlo "falso" o "traditore". Qualsiasi sua opinione su argomenti non legati ai suoi contributi giornalistici abituali sono affar suo.
Quindi, insisto e concludo, quel nome, è finito in quell'articolo, solo come marketing su web di un commento per altro non molto originale, se non scadente. Peccato che il marketing abbia funzionato.
PS E poi ditemi voi se mi tocca fare il difensore di Travaglio, del quale non sono grande fan, sebbene sappia io riconoscere che fa bene il suo mestiere: quello di "giornalista giuridico", ben diverso da "intellettuale progressista".